venerdì 28 dicembre 2012

ELLM: Esame del Linguaggio al Letto del Malato

L'esame del linguaggio al letto del malato (ELLM) è nato dalla necessità di avere a portata di mano un test di rapida e facile somministrazione (20-30 minuti) che consentisse di valutare il linguaggio del paziente post ictus in fase acuta (Autori: Giuseppa Allibrio, M. Antonella Gori, Grazia Signorini e Claudio Luzzatti).

Tale test standardizzato presenta un insieme di prove che vanno a valutare la produzione e la comprensione del soggetto nei primi giorni dall’insorgenza del deficit linguistico, ovvero quando il soggetto solitamente non è ancora in grado di mantenere la posizione seduta di fronte ad un tavolo e presenta difficoltà attentive e poca motivazione.
Con la somministrazione di tale test si ha la possibilità di fare una prima ipotesi diagnostica.
Inoltre, risulta essere anche utile per un follow-up nel corso della prima settimana dall’insorgenza, prima che vengano somministrate batterie più specifiche per la definizione di un piano riabilitativo mirato (ad esempio AAT, BADA, ENPA).

Le prove che troviamo al suo interno sono:
  1. LINGUAGGIO SPONTANEO: in 3-4 minuti viene valutato il comportamento verbale interattivo del soggetto; gli si chiede di raccontare come mai è qua e che cosa è successo dando per i primi 2 minuti la massima libertà di espressione e poi facendo domande generiche e man mano più specifiche. Alla fine si fa la valutazione di quanto prodotto secondo 6 parametri: abilità comunicative, articolazione e prosodia, linguaggio automatico, lessico e semantica, fonologia emorfo-sintassi.
  2. LINGUAGGIO SERIALE: numeri da 1 a 10, giorni della settimana e mese dell’anno, dando se necessario un input iniziale al soggetto.
  3. DENOMINAZIONE ORALE di oggetti e verbi.
  4. DESCRIZIONE DI UNA FIGURA COMPLESSA per valutare la capacità del soggetto di analisi di un immagine, se si limita alla denominazione o se vengono strutturate delle frasi.
  5. COMPRENSIONE UDITIVA di parole (vengono disposti davanti al soggetto otto oggetti) e di frasi (si chiede al soggetto di svolgere delle azioni con gli oggetti).
  6. RIPETIZIONE di parole e frasi con diverso gradi di difficoltà fonologica ed articolatoria.
  7. LETTURA a voce alta di parole e frasi di diversa lunghezza.
  8. SCRITTURA del nome, del cognome, denominazione scritta di immagini e dettato di parole
  9. APRASSIE BUCCO-FACCIALI
  10. APRASSIE IDEOMOTORIE
Ad ogni prova corrisponderà un punteggio che, confrontato con i punteggi normativi definiti per età e livello di istruzione, potrà classificare il soggetto nella fascia di normalità o di deficit.
Tutte le risposte normative verranno quindi trascritte sul protocollo d’esame tenendo conto delle latenze, correzioni spontanee ed altri fenomeni qualitativi tipici del disturbo afasico. Nelle varie prove ogni item verrà valutato lungo una scala di punteggio che va da 0 a 3, fatta eccezione della produzione spontanea e della descrizione di figura complessa che richiedono un’analisi più accurata.
Qui di seguito riporto il link ove trovare il protocollo e scheda di somministrazione.

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